L’acqua e l’aria

L’acqua e l’aria sono risorse naturali ritenute, fino a pochi anni fa, inesauribili ma, se consideriamo la qualità di queste risorse indispensabili alla vita, vengono in evidenza i gravi problemi legati alla loro conservazione.

L’acqua: una risorsa limitata

La quantità di acqua dolce sulla superficie della terra è una risorsa fissa e limitata. Con la crescita della popolazione mondiale e delle esigenze delle persone, sarà disponibile sempre meno acqua per ciascun individuo (procapite).

GRAFICO ACQUA SALATA – ACQUA DOLCE

L’acqua viene utilizzata per irrigare i campi, allevare bestiami, per lavarsi, per bere, nelle industrie, ecc.

Il volume dell’acqua

Il volume dell’acqua presente sul pianeta non cambia, esso è pari a:

  • 97,5 % acqua salata 
  • 2,5 % acqua dolce ma, di questa più dei ⅔ non sono disponibili per l’utilizzo perchè sono contenuti all’interno di ghiacciai, nevai e permafrost.

Permafrost: suolo dei climi freddi, sempre gelato anche in profondità

Dell’acqua dolce tecnicamente disponibile per le persone, solo una piccola parte si trova in superficie, in laghi, fiumi, paludi, nel suolo e nell’umidità dell’aria, il resto è sottoterra, in falde freatiche. Le acque freatiche sotterranee contengono acqua dolce che non si trova sottoforma di ghiaccio.

Falde acquifere freatiche: acqua racchiusa in uno strato di roccia che permette loro di scorrere.

  • Quando si consuma a una velocità maggiore di quella impiegata dal suolo per restituirla (rigenerarsi), l’acqua non restituita diventa una risorsa non rinnovabile.

Il ciclo dell’acqua

L’acqua in superficie è in costante movimento: evapora dalla terra e dagli oceani con il calore del sole, che trasforma l’acqua in vapore acqueo, poi nell’atmosfera si condensa formando le nuvole.

Una parte dell’acqua che evapora cade sulla terra sottoforma di pioggia o neve, alimentando i fiumi, bagnando il suolo e rifornendo le falde acquifere sotterranee.

 

INSERIRE GRAFICO

Utilizzo dell’acqua – INSERIRE GRAFICO

  • In agricoltura 25%
  • Nelle industrie 20% (lavorazione dei metalli, della carta e settore alimentare)
  • Nelle centrali idroelettriche
  • Uso domestico

Nei paesi ricchi il consumo dell’acqua è soprattutto per uso industriale. Nei paesi poveri il consumo dell’acqua è soprattutto per uso agricolo e allevamento, ma più della metà dell’acqua consumata viene sprecata perché gli impianti di distribuzione funzionano male.

Acqua dolce non convenzionale

Se non è reperibile acqua dolce a livello locale sono due le soluzioni possibili, entrambe molto costose:

  • Trasformare l’acqua salata in acqua dolce per mezzo di dissalatori (impianti di desalinizzazione)
  • Trasportare l’acqua dolce dai luoghi in cui abbonda a quelli dove manca.

L’inquinamento dell’acqua

Le sostanze maggiormente inquinanti sono i composti organici, i batteri, i detersivi sintetici degli scarichi domestici, insetticidi, diserbanti, scarichi agricoli, metalli, le sostanze tossiche o nocive, gli idrocarburi degli scarichi industriali.

 

  • Scarichi fognari
  • Detergenti sintetici
  • Inquinamento agricolo
  • Inquinamento proveniente dalle industrie (chimiche e termiche)

Tra le sostanze più inquinanti ricordiamo l’olio minerale!
1Kg di olio, se arriva in una falda, può rendere inutilizzabile 1000 mc di acqua di buona qualità, e il cromo (bastano 50 microgrammi di cromo per litro perchè l’acqua non sia più potabile).

Inquinamento termico:

L’innalzamento della temperatura dell’acqua riduce l’ossigeno disciolto e causa la morte dei pesci.

Prevenire e combattere l’inquinamento dell’acqua

  • Alimentare laghi con acqua pulita
  • Proteggere le zone che alimentano le falde acquifere su cui non devono esserci industrie, allevamenti o scarichi di depurazione.
  • Proteggere le zone di alta montagna dove abbondano le acque potabili
  • Installare impianti di depurazione, ormai obbligatori, sia da parte dei comuni, per ciò che riguarda gli scarichi fognari della città, sia da parte delle industrie, subito a valle dei propri processi di lavorazione e prima dell’immissione nelle fognature o nei corsi d’acqua.

 

Le eco-industrie: 

si occupano del risanamento ambientale e del disinquinamento. 

 

INSERIRE IMMAGINE

L’acqua: quando non è abbastanza e quando è troppa.

es: paesi in via di sviluppo.

 

Dalla mancanza di acqua dipendono anche strutture igieniche insufficienti, cosa che accresce l’inquinamento dei corsi d’acqua.

 

Le acque luride vengono scaricate senza subire alcun trattamento ne fiumi, nei laghi e nel mare.

L’acqua contaminata da feci umane o animali è causa di gravi infezioni come la dissenteria, il colera, il tifo e la poliomielite.

 

Ancora oggi, più di un milione di persone muore ogni anno a causa della malaria, malattia diffusa dalle zanzare che depongono le uova nelle acque stagnanti.

 

Siccità

La deforestazione o l’estensione eccessiva dei pascoli aumentano il processo di desertificazione.

 

Inondazioni

Molte di esse sono rese più devastanti dalla deforestazione, dalla bonifica delle paludi e dal tentativo di imbrigliare o bloccare il flusso dei fiumi.

 

Il cambiamento climatico

Probabilmente causato dall’effetto serra, sta portando a condizioni metereologiche di estrema povertà.

 

Piogge monsoniche più forti, cicloni e uragani più frequenti. 

La pioggia che cade sui terreni disboscati trascina con se il terreno che prima l’avrebbe trattenuta, provocando frane e smottamenti.

Composizione dell’aria:
Azoto 78%

Ossigeno 21%

Gas nobili 1% (Argo, Neon, kripton ed Elio) e anidride carbonica.

Ciclo di carbonio ossigeno:

Il carbonio è l’elemento più importante per la vita perché con esso si formano le molecole essenziali di ogni organismo. 

L’approvvigionamento del carbonio è fatto tramite l’anidride carbonica dell’atmosfera mediante il fenomeno della fotosintesi clorofilliana: nella parte verde delle piante, con l’aiuto dell’energia solare, avviene la reazione tra l’anidride carbonica e l’acqua con formazione di glucosio e liberazione dell’ossigeno.

 

Nella respirazione animale si ha l’inversione di questo processo, con consumo di energia e restituzione di anidride carbonica.

 

L’inquinamento dell’aria:

Non riguarda la sua disponibilità, che è grande ma, la sua qualità!

Vengono immessi nell’atmosfera enormi quantità di inquinanti gassosi ed anidride carbonica in seguito ai processi di combustione dei combustibili tradizionali (carbone e derivati del petrolio)

  • Scarichi delle industrie
  • Impianti termici per il riscaldamento
  • Gas di scarico degli autoveicoli

Sostanze maggiormente inquinanti dell’atmosfera:

  • Ossido di carbonioCO” (veleno) dovuto alla non perfetta combustione
  • Ossido di azoto “NO” (si forma nelle combustioni dei motori a scoppio e in alcuni processi industriali)
  • Anidride solforosa “SO2”, si forma a causa della presenza di zolfo nei combustibili è responsabile di danni alle vie respiratorie e all’ambiente.

A contatto con l’aria si trasforma in anidride solforica dando origine alle cosiddette piogge acide con corrosione dei metalli e di materiali da costruzione.

Combattere l’inquinamento dell’aria

  • Installazione di impianti di depurazione da parte delle industrie
  • Usare il metano, privo di zolfo, anziché nafta, gasolio o carbone negli impianti di riscaldamento.
  • Costruire motori più puliti che consumano meno carburante e meno inquinanti, dotati di particolari filtri all’impianto dei gas di scarico che consentono di abbattere le emissioni nocive.
  • Rottamazione delle auto vecchie (più inquinanti)
  • Incentivi per l’acquisto di auto ibride, elettriche, GPL o gas metano.
  • Scoraggiare, nelle grandi città, l’uso dei veicoli individuali a favore dei mezzi pubblici.

 

*  L’utilizzo dei mezzi pubblici è un modo per ridurre l’inquinamento urbano.

Danni e rischi del nostro pianeta

  • L’effetto serra GRAFICO
  • Aumento della temperatura
  • Scioglimento dei ghiacciai

* Incrementare l’uso di energie rinnovabili e diminuire i consumi

Riforestazione, cessare l’abbattimento degli alberi e incendi dolosi.

Grandi rischi e catastrofi (industrie chimiche, nucleari):

Ricordare l’incidente nella fabbrica di Seveso (Milano) 1978; Bhopal (India) 1984; Chernobyl (Ucraina) 1986, Fukushima (Giappone) 2011.

Buco dell’ozono (principali responsabili sono: i gas CFC o clorofluorocarburi)

Raggi ultravioletti (aumento dei tumori della pelle)



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